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Diceva di sè Paolo “le mie opere mi descrivono e mi connotano: non sono mai riproduzioni di ciò che vedo, ma sono il tentativo di dare forma a ciò che sento dentro. Quando con la Polaroid fotografo un fiore, in quei pochi secondi di tempo che ho, prima che l’immagine appaia, ne modifico lo sviluppo scolpendola nel suo interno, affinchè diventi, alla fine, più simile a come la percepisco e la vorrei.”
15-27 Settembre 2012
Jesi - Palazzo dei Convegni
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